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ARCHIVIO 2022 DNAppunti coreografici

VINCITORE EDIZIONE DNA 2022

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La giura di DNAppunti coreografici é lieta di annunciare il progetto vincitore dell'edizione 2022.

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Vince il supporto alla produzione per il 2023 IRENE di Alessandro Marzotto Levy.

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Un' idea che esplora diversi registri con un uso consapevole dello spazio e delle dinamiche di movimento che tiene viva l'attenzione dello spettatore. Il coreografo indaga in modo coerente l'idea iniziale, dimostrando una buona prospettiva di evoluzione e sviluppo delle note coreografiche.

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DNAppunti coreografici 2022

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PROGETTI FINALISTI:

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IRENE di ALESSANDRO MARZOTTO LEVY

Quali sono le sensazioni che attraversano il corpo di fronte alla perdita di una persona cara? IRENE di Alessandro Marzotto Levy esplora la memoria dei momenti vissuti durante un lutto per tradurla in un linguaggio coreografico fatto di azioni rituali che celebrano un crescendo di emozioni accompagnate dalla sensazione del tempo che passa inesorabile. In un paradiso dai contorni felliniani abitato da una presenza androgina, un po’ Caronte e un po’ San Pietro, il coreografo mette in discussione il paradiso sviluppando attraverso il movimento una riflessione sul lutto come passaggio fondamentale di cui prendersi cura.

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Bio | Alessandro Marzotto Levy è danzatore, coreografo e insegnante. Nato a Firenze lascia la Toscana da giovanissimo e si forma alla Rambert School di Londra. Si trasferisce successivamente in Spagna per completare la sua formazione con IT Dansa, compagnia nella quale ha l’opportunità di ballare il repertorio di coreografi come Jiri Kylian e Ohad Naharin. A Groningen, in Olanda, inizia la sua ricerca coreografica supportato da Random Collision e lavora come danzatore per coreografi come Jasmine Ellis e Leo Lerus. Di ritorno in Inghilterra forma una compagnia di danza, Impermanence Dance Theatre, nata come una piattaforma interdisciplinare, sostenuta dal 2011 dall’Art Council. Parallelamente all’attività come danzatore, performer e coreografo, cura piccole rassegne e serate di danza al Bristol Old Vic. Trasferitosi a Berlino si dedica all’insegnamento della danza a professionisti e amatori. Recentemente è tornato a vivere in Toscana

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DECISIONE CONSAPEVOLE di ROBERTO TEDESCO

Isolarsi, comunicare, intimità, comunità: quattro parole che costituiscono la mappa concettuale da cui il coreografo

Roberto Todesco parte per guidare le sue sessioni di improvvisazione. È proprio questa mappa la strada che conduce verso il suo lavoro coreografico che vede cinque danzatori

abitare collettivamente la scena a partire dalle infinite possibilità che le parole suggeriscono. In uno spazio completamente vuoto, da riempire e ri-svuotare, sarà la scelta

consapevole di ogni singolo interprete a determinare la riuscita di una coreografia corale in cui ogni decisione deve poter convivere con tutte le altre.

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Bio | Nato a Paola (CS) nel 1992, Roberto Tedesco inizia gli studi di danza nel 2003 presso la Scuola di Danza Koreos. Dopo

alcuni anni inizia a studiare anche danza classica e per l’anno accademico 2008-09 è borsista presso la Scuola di danza New World Ballet School di Bruno Verzino a Cosenza e danza nella compagnia Balletto di Calabria Dance Company. Nel 2009 partecipa all’audizione della Scuola del Balletto di Toscana e ottiene la borsa di studio entrando anche a far parte della Compagnia giovanile Junior BdT danzando coreografie di M.Bigonzetti, F. Nappa, A. Bigonzetti, E. Scigliano, M. Merola, C. Rizzo, F. Monteverde, A. Benedetti. Nel febbraio 2011 lavora presso la compagnia del Maggio Musicale Fiorentino, danzando una coreografia di A. Foniadakis. A settembre 2011 entra in Aterballetto. Nel 2017 crea per Aterballetto Apnea, coreografia che è selezionata per la 32^ edizione dell’International Choreographic Competition Hannover. La sua coreografia Cemento è all’interno del progetto di danza e fotografia In/Finito (2018). Roberto ha partecipato comecoreografo alla 34^ edizione dell’International Choreographic Competition Hannover (5 e 6 giugno 2020) con AGR Duet, aggiudicandosi il Premio della Critica e il NTM-Production Award.

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CONTRE-POIDS di MASSIMO MONTICELLI

In Contre-poids, Massimo Monticelli si interroga sullo statuto e sulle sfumature della nozione di leggerezza, oggi diventata oggetto dì un nuovo culto in grado dì rinnovare la mitologia del quotidiano, partendo dalla contraddizione intrinseca a questo concetto: la sua superficialità da un lato e la sua necessità quotidiana dall’altro. Si cerca di seguire un sentiero in cui poter leggere nei corpi, nelle memorie, nei gesti una riflessione critica, una domanda: se, nel nostro tempo, la leggerezza rappresenti un bisogno o una condanna.

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Bio Massimo Monticelli (1995) eÌ€ danzatore, coreografo e insegnante freelance proveniente da Bologna. Formatosi professionalmente nel Regno Unito, con un BA al Trinity Laban e un MA alla Northern School of Contemporary Dance, e in Francia (Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi), nel 2021 viene selezionato come singolo vincitore della seconda edizione di ERetici – Le strade dei teatri, call per artisti under28 del panorama nazionale italiano, promosso dal Centro Residenze Emilia-Romagna, composto da L’arboreto Teatro Dimora e Corte Ospitale, mentre il suo progetto Cassandra o della VeritaÌ€ viene presentato in anteprima al festival Gender Bender. Nel 2022 eÌ€ selezionato tra i 20 artisti di tutto il mondo dal programma ATLAS – create your dance trails, dal festival ImpulsTanz di Vienna, da Nuove Traiettorie XL ed è tra gli artisti vincitori di KRAAK, programma di residenze di Santarcangelo Festival. È membro dal 2020 della compagnia

svizzera EREM dance.

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LUCCIOLE – L’ARTE DEL DUBBIO

Indagine coreografica e musicale intorno al tema del dubbio, Lucciole è un percorso di ricerca, attraverso il corpo e la musica, su tutti quegli aspetti che, in un’epoca di tensioni sociali e conflitti, affiorano sempre più numerosi. Immersi in un bombardamento mediatico costante, la pratica del dubbio diventa una conseguenza naturale e al tempo stesso necessaria per non cadere nell’inerzia e nel distacco emotivo, sociale, politico e per continuare a coltivare un senso critico e reattivo. Vittoria Caneva traduce questa indagine sul dubbio concentrandosi sulla mobilitaÌ€ in modalità stop-and-go e sullo studio dell’asimmetria fra la metaÌ€ destra e quella sinistra del corpo umano e sulle conseguenze cognitive, comportamentali e di discernimento che questa asimmetria determina.

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Bio | Vittoria Caneva (1996) è danzatrice e dance artist formatasi al Balletto di Roma, vince la borsa di studio Botteghe D’Arte XL, proseguendo la sua formazione presso l’Arboreto Teatro Dimora di Mondaino, Operaestate Festival Veneto, Fondazione Piemonte dal Vivo, focalizzandosi sempre di più sulla drammaturgia della danza. La sua pratica eÌ€ incentrata sul raggiungimento di una presenza mentale e fisica lucida, coraggiosa, attraverso incontri e dialoghi di qualitaÌ€. Per il festival Gender Bender partecipa al progetto Pivot Dance, dedicato alla ricerca di nuove forme di dialogo e di coinvolgimento attivo del pubblico ritagliando uno spazio di discussione e confronto. È danzatrice per Kinkaleri e Nora Chipaumire, insegna per Dance Well-Movement Research for Parkinson e per STEP4YOUNG, progetto rivolto ai più giovani che prevede l’utilizzo di pratiche artistiche per combattere la violenza di genere.

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